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Caso Froome, il Tribunale antidoping Uci ora è più vicino

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Chris Froome, 32 anni, ha vinto 4 Tour del France

Secondo fonti consultate dalla Gazzetta, si sarebbe chiuso il confronto con l’ufficio Lads. Cinque mesi fa il campione era risultato "non negativo" al salbutamolo al termine della 18ª tappa della Vuelta, vinta

l Tribunale antidoping dell’Uci si starebbe preparando ad esaminare il caso più importante da quando, a gennaio 2015, è stato istituito: quello di Chris Froome. Il 32enne britannico di Sky è stato trovato il 7 settembre alla Vuelta (poi vinta) con un valore di salbutamolo (principio attivo del Ventolin, anti-asmatico) doppio nelle urine rispetto al consentito: 2000 nanogrammi/ml contro 1000. Il 20 settembre la Fondazione antidoping Uci, indipendente, incaricata del controllo, gli ha notificato il risultato analitico avverso, confermato anche dal campione B: se il britannico non riuscirà a provare di essersi mantenuto nei limiti consentiti di utilizzo, e spiegare dunque quel valore così alto in altro modo (una anomala escrezione renale, per esempio), avrà violato la legge antidoping. E c’è il rischio – concreto – di 2 anni di stop.
punto La vicenda Froome è rimasta ferma per un bel po’ allo stadio «dibattito tra esperti»: scambio di documentazioni, perizie, materiale tra gli esperti di Sky e il Lads, l’ufficio legale antidoping dell’Uci. Poi c’è il bivio: quest’ultimo o crede a Froome e lo assolve (decisione appellabile al Tas da Wada e Ukad, l’antidoping britannico), oppure propone una sanzione. Se l’atleta non l’accetta, si va al Tribunale. Ma fonti qualificate, consultate dalla Gazzetta, ritengono che, dopo settimane di discussioni, la vicenda abbia già lasciato il Lads per essere giudicata direttamente dal Tribunale antidoping che l’Uci ha voluto, per statuto, indipendente dalla federazione stessa. Motivi? Possono essere tanti, anche una mancata posizione univoca dei legali dell’Uci sulla vicenda o una scelta dello stesso Froome.
partita — Sta di fatto che la vera partita si giocherà davanti al Tribunale, composto da un giudice unico con potere totale. Potrebbe anche giudicare dalle carte che ha in mano, se sono sufficienti per capire la vicenda. Oppure aprirsi a esperti, o chiedere ulteriori esami. Il giudice sarà una di queste personalità: il danese Bachmann, il tedesco Haas, l’americano Wisnosky, il greco Zagklis, il francese Zylbersterin. La nomina avverrà sentite le parti. Tenendo presente che, almeno ufficialmente, la strategia di Froome non è mai cambiata: innocenza a oltranza.
Gialanella-Scognamiglio
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