Alla fine le province torneranno. E probabilmente era la cosa più naturale dopo che Rosario Crocetta, con un colpo di spugna, le aveva cancellate causando non pochi disservizi e disagi. Alla novità sta lavorando il governo Schifani che ha presentato il disegno di legge sulla riorganizzazione delle Province e delle Città metropolitane già adottato dalla giunta. Il testo riprende la proposta depositata in commissione affari costituzionali del senato adattandola al contesto normativo siciliano.
Le province saranno adesso sei mentre tre le città metropolitane (Palermo, Catania e Messina). Il progetto di riforma individua gli organi di governo e la loro composizione; un quarto delle candidature sarà riservato a donne ed è prevista la doppia preferenza di genere, come nei comuni. L’elezione del presidente della provincia avverrà con un collegio unico introduce il collegio unico mentre ci sarà la divisione in più collegi per l’elezione dei consiglieri provinciali.
Giunte e consigli provinciali, rispetto a quanto capitava fino alla cancellazione dell’ente intermedio, subiranno una bella cura dimagrante. Trapani, infatti, avrà 24 consiglieri provinciali rispetto ai 35 di una volta e un massimo di sei assessori a fronte dei dodici consentiti fino al 2014. Il nuovo disegno di legge regionale fissa ovviamente anche le competenze dei nuovi organismi. L’entrata in vigore della nuova normativa, dopo l’approvazione all’ARS, è condizionata all’abrogazione della legge Delrio da parte del Parlamento nazionale.
