Milano

Milano, furti al grand hotel Principe di Savoia: nei guai 7 dipendenti, anche il capo del servizio in camera

L'Hotel Principe di Savoia 
Secondo le accuse, i furti riguardavano soprattutto argenteria e generi alimentari. E' emersa una vera e propria rete che agiva anche su commissione, l'organizzazione su WhatsApp
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Sette dipendenti dell'hotel Principe di Savoia, uno dei più in vista a Milano, sono stati denunciati per furto ai danni della stessa azienda alberghiera.

Le indagini sono del commissariato Garibaldi-Venezia: i dipendenti infedeli, prevalentemente del settore ristorazione - dicono le indagini - si sarebbero impossessati di svariati beni di valore, in particolare generi alimentari, molti dei quali ritrovati nel corso delle perquisizioni presso le loro abitazioni.

Secondo quanto emerso, i sette sono stati sorpresi a rubare generi alimentari e argenteria all'interno dell'hotel. Le indagini sono iniziate il 3 ottobre a seguito della segnalazioni del personale di sicurezza dell'hotel che aveva notato delle sparizioni sospette di cibi e oggetti. Successivamente, il manager room service è stato controllato il 5 ottobre e trovato con lo zaino pieno di alimenti tra cui funghi e pomodori essiccati. A casa dell'uomo, un 63enne che vive a Lomazzo (Como), sono stati trovati generi alimentari di vario tipo e alcolici per un valore totale di 20mila euro. C'erano anche oggetti in argento di valore, rubati sempre dall'hotel.

Indagando è emerso che c'era una vera e propria rete di personale con ruoli ben definiti che si organizzava tramite whatsapp ed effettuava anche furti su commissione. Un ex dipendente dell'hotel è stato sorpreso ubriaco e in possesso di argenteria marchiata Principe di Savoia dal commissariato di Legnano. Le indagini sono proseguite e il 20 ottobre sono state effettuate 6 perquisizioni domiciliari, 4 nella provincia di Milano, una nel comasco e una nel lodigiano. A casa di uno dei denunciati sono state trovate 30 bottiglie di vino. I denunciati sono tutti dipendenti dell'hotel italiani dai 35 ai 63 anni, con varie mansioni legate alla ristorazione, sono accusati di furto in concorso continuato.